QUAL È L’ASPETTO PIÙ BELLO DELLA FOTOGRAFIA? CONOSCERE IL SOGGETTO

Sapere chi e cosa sto fotografando è uno degli aspetti che più mi piacciono del mio lavoro. Ogni volta che mi si propone un servizio o che parto per un viaggio, mi informo sempre sul soggetto o sul contesto dove andrò a realizzare lo shooting fotografico.

LA CONOSCENZA È POTERE

Conoscere il soggetto che si sta scattando è una parte importante del lavoro ed è anche l’aspetto che più mi stimola. Quando capisci qualcosa in modo approfondito poi sei in grado di rappresentarlo al meglio.

Che sia una persona, un prodotto, uno sport praticato da un atleta o una tradizione di una popolazione, la conoscenza permette di comprendere maggiormente le azioni e le reazioni che potrebbero accadere. In questo modo è possibile integrarsi con la scena e portare a casa immagini coinvolgenti ed interessanti.

La mancanza di conoscenza può portare a perdere il controllo e far sfuggire momenti ed azioni che potrebbero non ritornare più. Non integrarsi con i luoghi e le persone renderà più difficile raccontare un messaggio o una storia attraverso le fotografie.

Prima di ogni servizio, quindi, studio sempre il contesto in cui andrò a scattare.
Ad esempio se scatto un atleta di salto con l’asta mi informo sullo sport, guardo fotografie e video per capire i movimenti che generalmente compie l’atleta.

Se parto per un viaggio mi piace leggere libri che parlano della cultura e delle tradizioni di quei luoghi, così da comprendere usi e costumi ed integrarmi con le persone.
Sapere le caratteristiche tecniche di un prodotto, infine, mi permettono di realizzare uno still life personalizzato più efficace e mirato al coinvolgimento del cliente finale.

Anche durante il servizio continua la conoscenza. Con le persone, prima di iniziare a scattare, mi piace parlare ed instaurare un rapporto di fiducia. Questo serve molto, da un lato, per non creare al nostro soggetto l’imbarazzo di stare davanti ad un obiettivo e dall’altro, per permettergli di esprimersi e compiere al meglio il suo gesto atletico.
Provate ad immaginare un arrampicatore che si sente a disagio della nostra presenza come fotografi: i movimenti saranno più rigidi e l’espressività dell’atleta cambierà negativamente.

All’inizio di ogni servizio, diventa quindi importante, spendere del tempo per parlare, entrare in empatia e creare un rapporto di fiducia con le persone che si andranno a scattare. Questo gli permetterà di esprimersi al pieno della loro potenza e di realizzare una performance di livello con movimenti fluidi e naturali.
Non meno importante, questo garantirà una maggiore collaborazione quando gli chiederete di ripetere l’azione per inquadrarlo da un altro punto di vista

In conclusione, per realizzare uno shooting di qualità serve principalmente una buona conoscenza e organizzazione. L’imprevisto può sempre accadere ma essere organizzati ed avere buon feeling con i soggetti e con il team di lavoro aiuterà sicuramente a trovare la soluzione migliore ad ogni problema.

La cosa migliore che puoi fare per il tuo lavoro è essere curioso!